Emozione vs Ragione

© Max Zambelli

Oppure ragione e sentimento citando  Jane Austen, una dialettica ed una contesa che, come richiamata dagli spadaccini, rimanda però alle regole della scherma: incontro/scontro che si basa sul metodo e sul sistema attraverso il quale appendere e confrontarsi, difendersi ed assaltare.

Uno spazio abitativo a Torino progettato da Andrea Marcante (Uda) con la collaborazione di Adelaide Testa  per una coppia di giovani professionisti dove la dimensione degli arredi dal forte carattere emozionale/evocativo si fronteggia con la dimensione architettonica, razionale, funzionalista progettata per ottimizzare esigenze e qualità spaziali.

Emozionalità di arredi data dall’imperfetto, dal non finito, dalla componente affettiva trasmessa attraverso il potenziale evocativo intrinseco.

Razionalità di spazi e volumi atti ad ottimizzare luce, percorsi, funzioni ed dare vita ad una architettura quasi autonoma ed indipendente  rispetto all’involucro edilizio, questo a sua volta “appoggiato” alla copertura di un edificio industriale con cui sembra voler negare ogni relazione.

Emozione e ragione trovano all’interno del progetto un possibile fulcro e una cerniera nel disegno degli arredi fissi dove le componenti formali, legate all’impianto architettonico si trasfigurano nell’uso di materiali dalla forte componente espressiva.

Lo spazio abitativo di  120 mq. su 2 livelli è un volume di nuova costruzione, parziale sopraelevazione dello stabilimento industriale Ex Ceat (pneumatici) oggetto di riqualificazione ad uso misto residenziale/terziario nel quartiere Regio Parco, limitrofo al centro storico.

Così come per emozione e ragione, anche da questa premessa e dalla condizione di riuso continuo che la città impone ai suoi edifici prende spunto la volontà di introdurre all’interno del progetto elementi di arredo e materiali ottenuti dal recupero e riutilizzo di altri oggetti, sovvertendone il senso e l’uso senza pregiudizi.

La zona giorno è caratterizzata da un’ampia ed alta vetrata angolare che si contrappone all’altrettanto imponente e scenografico volume che ospita le scale ed una passerella sospesa che fa da affaccio sullo spazio sottostante,definendo la salita al piano superiore. Il pavimento in pietra chiara si proietta all’esterno sull’ampio terrazzo che diviene parte integrante e fondale dell’abitazione come ulteriore simbolo di in una continua e riuscita contrapposizione tra finito e non finito,esterno ed interno,sopra e sotto,razionale e decorativo,nuovo e riusato.

Gallery

Credits

  • progetto > UdA, (Andrea Marcante), Adelaide Testa; con Shinobu Hashimoto, Mauro Camagna
  • localizzazione > Torino
  • tipologia > interni | residenziale
  • superficie > 120 mq
  • cronologia > 2009
  • crediti fotografici > Max Zambelli

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