Temporeale

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La città è un sistema evolutivo solo apparentemente fatto di spazi e materia, di pieni e di vuoti, ma in realtà anche di energia, informazione, relazioni, opinione pubblica e desiderio che la rende sempre unica e in bilico tra possibile e necessario. Per il futuro le città dovranno attingere a tutta l’energia locale disponibile intesa anche come l’orgoglio e il desiderio che possono suscitare nei propri abitanti in una rinnovata connessione con il loro etimo latino: Civitas, civiltà.

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Per l’intervento sulla Torre Littoria è data la possibilità di riconsiderare l’edificio secondo una inedita chiave simbolica e riaffermare i valori sociali e civili di cittadinanza. Una nuova torre civica. Una valenza pubblica rafforzata dai flussi di dati e informazioni generati dalla città e raccontati attraverso la nuova architettura e il suo sistema di led luminosi che si organizzano in informazioni in tempo reale della città. Una architettura che come i suoi dispositivi tecnologici non ostenta e non insegue l’eccezionalità fine a se stessa, ma nella sua autonomia e personalità dialoga con la torre e lo spirito della città.

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Lo spigolo in travertino della Torre Littoria si stacca e con un leggero avanzamento dà corpo e consistenza all’appoggio a terra. Un accento sullo spigolo che diviene l’unico segno del nuovo intervento per l’inserimento dell’impianto ascensore. Da macchina a segno, da dispositivo tecnologico a dispositivo architettonico per riconnettere una torre alla sua città.

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Il volume del ristorante è una piega tra le maglie dello spazio urbano, è un palco rivolto alla città.

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La visione e la visibilità diventano i termini polari attraverso i quali oscillano gli elementi del progetto, strutturati per dare una esperienza modulata attraverso tutti i momenti del nuovo organismo: ascensore, sale , terrazzo. In questa articolazione l’orizzonte diviene metafora della massima esperienza collettiva, mentre la salita verticale è un momento di stimolo individuale dove il disvelamento della città è progressivo e rafforzato dalla progressiva riduzione del nuovo spigolo in travertino.

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Credits

  • progetto > UdA (Andrea Marcante, Valter Camagna, Adelaide Testa)
  • collaboratori > Nicola Bartoccelli, Eirini Giannakopoulou, Dusan Munic, Hyemin Ro, Matteo Sagaria
  • consulenti > Maurizio Cilli (impianto storico critico), AI Engineering (struttura e impianti), ToDo (interaction e media design)
  • luogo > Piazza Castello, Torino
  • programma > ristorante caffetteria
  • cronologia > 2012
  • concorso > La Torre. Nuove viste su Torino
  • esito > progetto partecipante

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