Moore HoneyHouse

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© Richard Johnson

Sito

Sud di Cashiers, Carolina del Nord, nelle prossimità della cima del monte Little Terrapin, su una pendenza orientata a sud-est, a pochi passi da una casa di 213 mq progettata dall’architetto nel 1990. L’ingresso avviene da sud e da nord, parallelamente alla strada d’accesso.

© Marlon Blackwell Architect

Programma

Il proprietario, un apicultore settantenne, ha bisogno di due strutture addizionali – un apiario per la processazione e immagazzinamento del miele, e una pensilina per automobili ed area di lavoro esterna. Nella foresta, poco più in là del lotto destinato all’apiario, si trovano quattro alveari. Il pregiato miele prodotto dalle loro api viene venduto lungo la strada di accesso e nei mercati locali. Per proteggere il miele da vermi e insetti, la honeyhouse è staccata da terra, consentendo così, inoltre, un drenaggio continuo.

© Marlon Blackwell Architect

Scelte progettuali

La struttura dell’honeyhouse è una risposta volumetrica alla confluenza di processi naturali e razionali. Articolato come un unico ambiente lavorativo – un contenitore scatolare con molteplici unità di stoccaggio, un banco di lavoro attrezzato e scaffali d’esposizione -, il volume è ancorato al terreno per mezzo di quattro blocchi di calcestruzzo. La falda invertita della pensilina adiacente funge da contrappunto alla forma della copertura della casa esistente, stabilendo una relazione indipendente e complementare con la honeyhouse.

© Marlon Blackwell Architect

Entrambe le strutture sono costruite in pannelli di pino e tubi di acciaio. Tutte le superfici in acciaio sono state fatte arrugginire per 9 mesi per poi essere impregnate con un prodotto idrorepellente che ne conservasse la ricca patina. Data la mancanza di manodopera qualificata e la volontà di controllare la qualità dell’opera, gli elementi architettonici primari sono stati concepiti nell’ottica di un sistema di costruzione razionale. Questo ha permesso di prefabbricare gli elementi d’acciaio in Arkansas, per poi spedirli sul sito. Un’equipe proveniente dall’Arkansas ha infine assemblato l’intera struttura nel giro di un solo mese.

© Richard Johnson

L’elemento più complesso e interessante della struttura è una parete composta da una griglia di acciaio tamponata con lastre di vetro, che svolge la funzione di vetrina per il miele e di filtro per la luce naturale, generando inoltre un ricco mosaico di riflessi del paesaggio circostante. Orientata verso sud-est e massimamente visibile dalla sottostante strada, la parete è una superficie tridimensionale organizzata in un pattern sfalsato di celle d’acciaio. Lastre di vetro angolate sono disposte all’interno delle celle, facendo assumere al vetro le sembianze di una membrana continua.

© Richard Johnson

L’intersezione di questi due sistemi organizzativi produce molteplici configurazioni spaziali all’interno della parete alveolata. In effetti, si tratta di un setto strutturale monolitico quasi interamente composto da vuoti. A seconda del punto di vista, della stagione e dell’ora del giorno, tale muro mostra condizioni diverse di trasparenza, translucenza e opacità. Il suo densi carattere poliritmico raggiunge una materialità dinamica nel momento in cui entra in relazione con le condizioni atmosferiche, con forme di vita organica e con le attività apiarie. Il muro è, allo stesso tempo, una cornice e un limite: una cornice che organizza il paesaggio, e un limite che diventa il paesaggio stesso.

Gallery

Credits

  • progetto > Marlon Blackwell Architect
  • collaboratori > Meryati Johari-Blackwell, Dianne Meek, Phil Hatfield
  • localizzazione > Cashiers, North Carolina (USA)
  • programma > apiario
  • dimensioni > 45 mq
  • cronologia > 1998
  • crediti fotografici > Richard Johnson

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