Palazzo del Lavoro: passato, presente, possibili futuri

attività | zeroundicipiù

Biennale Democrazia 2011 | Democrazia NoStop | Sabato 16 aprile 2011 | ore 19:40 | Palazzo Nuovo | Via S. Ottavio 20, Torino | ingresso gratuito

La recente approvazione del progetto di riconversione in centro commerciale del Palazzo del Lavoro di Pier Luigi Nervi, padiglione espositivo realizzato in occasione delle celebrazioni del Centenario dell’Unità d’Italia, solleva questioni rilevanti in merito alle scelte politiche di trasformazione della città di Torino e di gestione del suo patrimonio architettonico.

Risultato vincitore di un concorso bandito nel 1959, dopo la chiusura dell’Expo Italia ‘61 il progetto di Nervi non è più riuscito ad ospitare una funzione che gli permettesse di inserirsi all’interno delle dinamiche economiche della città in maniera significativa. Questo, in parte a causa della sua perifericità rispetto al sistema culturale del centro storico,  in parte a causa delle sue problematiche dimensioni: 25.000 mq di superficie coperta ma frammentata da sedici grandi pilastri, elementi strutturali che, se da un lato rendono più difficile il riutilizzo del padiglione espositivo, dall’altro ne costituiscono l’aspetto più notevole e caratteristico, conferendo al Palazzo del Lavoro il valore di Opera architettonica ed ingegneristica.

È dunque dopo più di quarant’anni di parziale abbandono, e dopo alcuni tentativi – falliti – di re-invenzione funzionale del complesso (tra cui un concorso di idee per studenti svoltosi nel 1999), che la creazione di Nervi sembra accingersi finalmente a recuperare una posizione strategica nello scacchiere della città: ma a che prezzo?

All’interno dell’evento Democrazia NoStop, parte del programma della Biennale Democrazia 2011, l’associazione ZEROUNDICIPIU’ narrerà, attraverso testi, immagini e musica, la problematica storia del Palazzo del Lavoro: per metterne in luce il valore architettonico e per denunciare le contraddizioni di una gestione pubblica superficiale, infine risolta con una privatizzazione che – a meno che non vengano adottate necessarie misure –  può trasformare la sua riconversione in edificio commerciale nell’ennesima occasione perduta della nostra città.

Tra queste necessarie misure non può non rientrare una più attenta valutazione, sia processuale sia progettuale, del modo in cui i nuovi contenuti (centro commerciale, piazza) si relazioneranno con i reciproci contenitori (edificio; quartiere; città): per questo, a conclusione della presentazione, ZEROUNDICIPIU’ anticiperà il lancio di un nuovo concorso, interamente gestito su web, il cui obiettivo sarà quello di suggerire e condividere, democraticamente, scenari in grado di risolvere nel migliore dei modi (possibili) la prossima trasformazione del Palazzo del Lavoro, prima che questa venga realizzata.

Un progetto di ZEROUNDICIPIU’
Con: Cristiana Chiorino, PLinto, Alberto Rosso, Andrea Veglia
Fotografie: Tommaso Buzzi
Sonorizzazione: Alchimea | Sara Terzano, arpa | Roberto Mattea, percussioni
L’ evento Democrazia NoStop è organizzato dall’associazione direfarebaciare

Per scaricare il comunicato stampa clicca qui.

Per scaricare la locandina clicca qui.

Per visitare la pagina web dell’evento “Democrazia NoStop” clicca qui.

Info

  • luogo > Palazzo Nuovo
  • indirizzo > via S. Ottavio 20, Torino
  • data > sabato 16 aprile
  • ora > 19.40 – 20.20

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Una risposta a “Palazzo del Lavoro: passato, presente, possibili futuri”

  1. paolo ha detto:

    gentili signori,

    come più volte segnalato al comune di Torino, sia via mail che telefonicamente con l’ufficio relazioni con il pubblico, nella zona del palazzo del lavoro, a poca profondità, sono presenti, come ad Abano e Montegrotto, acque abbastanza calde.
    Infatti durante i lavori di posa dei basamenti dei pilastri di Nervi, rebdevano difficoltoso il lavoro.
    Basterebbe procedere, con il contributo della facoltà di geologia ad una prospezione, con qualche sondaggio nei pressi, per verificare se la falda idrica è ancora presente.
    Ma penso di sì, data la denominazione storica dell’area : MILLEFONTI !!
    Il Palazzo potrebbe essere adibito a grande piscina coperta, congiuntamente al laghetto, per l’estate.
    Il comune mi rispose che avrebbe approfondito il problema ma nulla seppi.
    Auguri per l’iniziativa, anche se da decenni la cosa è nota ma nessuno vuole rischiare un oiccolo ed economico sondaggio, in relazione alla incredibile opportunità di avere acque termali a Torino.

    Auguri per la vostra iniziativa

    paolo debernardi

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