1301iNN ELASTICOSPA+3

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Dalla prefazione di Tomà Berlanda e Davide Tommaso Ferrando:

Raccontare la costruzione di un edificio può sembrare banale. Molti, troppi, sono oggi gli strumenti di comunicazione che permettono di costruire narrative e retoriche apparentemente esili e inutilmente celebrative. E il progetto di un libro dedicato all’edificio 1301iNN a prima vista non sfugge a questa classificazione.

Ma c’è una differenza, sottile, impercettibile, che è procurata da uno strumento ormai universalmente diffuso, in particolare nel mondo del design, uno smartphone, racchiuso in una scocca di alluminio dagli angoli smussati. Stefano Pujatti (l’architetto e socio fondatore, insieme ad Alberto del Maschio, di ELASTICOSPA+3) lo usa in continuazione, per lui rappresenta un’estensione fisica, del braccio, della mano, ma anche della mente.

É interessante e curioso notare come per Pujatti (classe 1968) la transizione tra digitale e analogico sia costante, senza soluzione di continuità. Ostinatamente curvo su uno dei suoi grandi tavoli da disegno in studio, alle prese con carta da lucido, squadretta, riga e portamine, o frettolosamente annotando schizzi in un piccolo taccuino, resiste strenuamente all’idea di lavorare col computer. Ma allo stesso tempo le potenzialità offerte dal piccolo smartphone ne moltiplicano lo sguardo e i percorsi mentali.

La fotografia istantanea, una sorta di appunto visivo veloce, uno screenshot dell’occhio, è uno strumento per controllare la trasformazione del progetto in fatto costruttivo, per massimizzare il tempo lungo con cui questa avviene per verificare le scelte, re-immaginarle, modificarle. D’altro canto il cantiere è un luogo fisico qui e ora, uno spazio, proiettato al futuro ma presente, che intesse con il contesto un dialogo fragile quanto la sua temporaneità. É un frammento vivo di paesaggio destinato a mutazioni rapide, ma sufficientemente lente da consentire all’occhio del fotografo di coglierne la spazialità, l’espressività, le potenzialità come se si trattasse di un edificio in-compiuto. O una rovina.

[…]

Il volume è diviso in tre parti, organizzate simmetricamente attorno a uno scritto centrale – vero cuore iconografico del libro, in virtù di un generoso apparato di disegni e fotografie in grande formato, queste ultime ad opera di Jacopo Riccesi. La prima parte, dedicata al processo progettuale, si compone di tre testi che descrivono, filtrandolo attraverso gli occhi dei rispettivi autori, l’intervallo di tempo che ha separato il momento della firma del contratto da quello del completamento dei lavori. In un movimento di progressiva astrazione, il cantiere del 1301INN è prima descritto senza troppi giri di parole da Carlo Marsi, poi acutamente inserito all’interno del proprio contesto culturale e tecnologico da Corrado Curti, e infine narrato allegoricamente da Stefano Pujatti. La seconda parte, che coincide con il testo centrale, consiste in una descrizione analitica della forma del progetto, osservato da Davide Tommaso Ferrando nei differenti rapporti che questo instaura con il proprio contesto e tra i suoi stessi elementi. La terza parte offre una triplice lettura critica dell’architettura in questione, articolata a partire da altrettanti pretesti epistemologici: un testo di Loos sul costruire in montagna, nello scritto di Tomà Berlanda; il grande compluvio della copertura dell’hotel, nel testo di Davide Tommaso Ferrando; un frammento di storia dell’architettura italiana, nel testo di Valerio Paolo Mosco. Completa il volume la postfazione di Donato Riccesi: una riflessione autobiografica sul rapporto tra architettura e fotografia, accompagnata da una serie di immagini dell’edificio in via di costruzione, scattate dallo stesso autore.

Come l’architettura che si propone di descrivere, questo libro è il prodotto della collaborazione di un’equipe multidisciplinare. Agli otto contributors (due ingegneri, due architetti, due critici e due fotografi) è stato chiesto di produrre una serie di riflessioni personali, sotto forma di testi e immagini, a partire dal medesimo oggetto – il 1301INN –, risultanti in un sistema di narrazioni eterogenee che, pur non esaurendo lo spettro dei discorsi costruibili attorno all’hotel di Piancavallo, ben ne rappresenta la complessità materiale e concettuale.

Indice

7. Prefazione [Tomà Berlanda, Davide Tommaso Ferrando]. 15. Il cantiere [Carlo Marsi]. 21. Per fare l’alber(g)o ci vuole il legno [Corrado Curti]. 27. Per picchi e pendii [Stefano Pujatti]. 33. 1301iNN [Davide Tommaso Ferrando]. 79. Colui che costruisce in montagna [Tomà Berlanda]. 87. Acqua all’architettura [Davide Tommaso Ferrando]. 97. Dove si muove ELASTICOSPA+3 [Valerio Paolo Mosco]. 105. Architettura e fotografia [Donato Riccesi]. 126. Biografie.

Info

titolo > 1301iNN ELASTICOSPA+3. Drawing, Building, Photography
autore > Davide Tommaso Ferrando (a cura di)
casa editrice > LetteraVentidue
pagine > 128
anno > 2014
prezzo > € 25

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