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© Petra Appelhof

Attualmente in Olanda il tema del riciclo è molto importante. Gran parte del patrimonio edilizio è infatti inutilizzato e in attesa di essere rinnovato o trasformato, il ché include anche edifici dotati di qualità insospettabili e pronti per essere presi in consegna da persone con iniziativa in grado di intuirne il potenziale.

© Ector Hoogstad Architects

Così è successo per questa ex-acciaieria, situata lungo la Piekstraat di Rotterdam: una location tutt’altro che ovvia per degli uffici, ma dotata di una vista impareggiabile sul fiume Maas. L’edificio originale era inoltre caratterizzato da una grande spazialità e da un’imponente struttura d’acciaio: caratteristiche che convinsero l’impresa IMd a stabilirsi al suo interno.

© Ector Hoogstad Architects

Dato che il recupero dell’involucro edilizio esistente era un’opzione tecnicamente ed economicamente impraticabile, si scelse di ospitare tutte le aree di lavoro all’interno di volumi climatizzati alti due piani e disposti a ridosso dei due muri ciechi dell’edificio. Da lì si può osservare la hall centrale, nella quale sono stati inseriti i padiglioni delle sale conferenze,  tra loro collegati da un sistema di passerelle e scale di diverso tipo.

© Ector Hoogstad Architects

La hall è così diventata uno spazio debolmente condizionato e polivalente, facilmente utilizzabile per consulte, lezioni, esposizioni e pasti. Le nuove e grandi finestre, aperte in quella che originariamente era una facciata chiusa, in combinazione con i lucernari esistenti, permettono alla luce solare di entrare nell’edificio e offrono una serie di magnifiche viste sul Maas.

© Petra Appelhof

Secondo l’architetto, Joost Ector: “Il layout è inusuale, trattandosi di un edificio per uffici, ma possiede una serie di grandi vantaggi. Invece di lavorare in ambienti isolati, il personale si trova in costante contatto con il cuore spaziale e sociale dell’impresa“.

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“Tale condizione, oltre a stimolare incontri e sinergie, offre alla hall un’ottima tensione spaziale: passerelle, sottopassaggi e scale permettono infatti di esperire lo spazio e le persone che lo occupano da punti di vista sempre diversi“.

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“Il fatto di non controllare climaticamente la hall, ma solo i padiglioni al suo interno, ci ha poi permesso di ridurre al minimo il consumo energetico dell’edificio. Se a questo aggiungiamo l’uso di materiali leggeri e riciclabili e il ricorso al riuso di un edificio esistente come stimolo per la riqualificazione dell’area circostante, risulta chiaro che ci troviamo di fronte a un progetto estremamente sostenibile”.

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Tutto ciò che faceva parte dell’edificio originale, come lo scheletro d’acciaio, i pavimenti in calcestruzzo e la muratura in facciata, è stato pulito e lasciato dov’era. Per i nuovi inserimenti è stato utilizzato un numero limitato di materiali coerenti con l’atmosfera industriale: legno, vetro e pannelli di plastica traslucidi.

© Petra Appelhof

Questi pannelli rendono le pareti dei padiglioni leggermente “assenti”. L’uso ripetuto di un unico colore – giallo chiaro – rende il complesso ancora più unitario.

Gallery

Credits

  • progetto > Ector Hoogstad Architects
  • design team > Joost Ector, Max Pape, Chris Arts, Markus Clarijs, Hetty Mommersteeg, Arja Hoogstad, Paul Sanders, Roel Wildervanck, Ridwan Tehupelasury
  • luogo > Rotterdam (Olanda)
  • programma >uffici
  • cronologia > 2010 – 2011
  • crediti fotografici > Petra Appelhof

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